In attesa di poterla ricordare in presenza, due poesie di Anna da “Seme che non tocca terra.

(Poesie 1983-2015)”, 2017

Vorrei prendere il sole

Posarlo teneramente sul mio petto

Che i raggi entrassero in me

Vorrei che in questo andare alla deriva

Il canto degli uccelli mi accompagnassero

Se il mondo inventasse

Un tetto sotto cui ripararsi dal buio della notte

Se acque di ruscello

Scorressero sopra di noi

A mondare gli errori

Voluti

Sofferti

E il tempo addolcisse il dolore

Sarei felice

 

Lascerò questa terra

martoriata dal cemento

e dall’asfalto, da buche profonde

e fiori immensi

riempiti di rifiuti

da mani indegne, in lunghi anni

di avida rincorsa verso

il Dio Denaro

incuranti del passato, del presente, del futuro.

I piccoli germogli che la vita

ci dona in abbondanza

non visti, calpestati

si rivolteranno contro di noi

mentre aspettiamo l’alba

di una nuova Umanità!