Questo ultimo periodo è stato pesante non solo per il covid. Ultimamente abbiamo infatti perso Anna, la biffolina,  Eleonora, e poi Pat di NUDM, e sono vuoti che fanno male. Ma si continua a lavorare politicamente anche pensando al loro impegno.

Per quanto riguarda l’andamento dell’Associazione, a parte le grosse difficoltà economiche con la sospensione dei corsi per il covid, difficoltà superate grazie ad alcune socie e simpatizzanti, abbiamo avuto il rinnovo dell’affitto dei locali col Comune e il rinnovo della Convenzione con i servizi sociali per il relativo abbattimento (per altri tre anni).

Ma abbiamo lavorato anche alle iniziative, organizzandoci (sia pure con difficoltà) on line per realizzare – nonostante l’assenza dei corpi – incontri interessanti e vivaci (le relative registrazioni saranno presto consultabili). L’organizzazione da remoto ha richiesto miglioramenti tecnici per il Pc e potenziamento del modem, costringendo ad acquisire nuovi strumenti e saperi.  Marisa, Anna, Silvia, Sandra e Clotilde si sono molto impegnate, in varie forme, per tutti questi diversi aspetti.

Liana e Clotilde hanno lavorato  – con il supporto tecnico di Roberta Matteini e l’aiuto di una giovane vecchia amica, Pamela Marelli –  al nuovo sito (www.raccontarsialgiardino.it si affianca al precedente www.ilgiardinodeiciliegi.firenze.it -che continuerà a dare notizie degli incontri e varie informazioni)  raccogliendo il materiale relativo alla scuola estiva “Raccontarsi” ed ai successivi Convegni (2001-2019). In questo modo emerge meglio l’importanza del lavoro svolto dal Giardino dei Ciliegi negli anni: intercultura di genere, femminismo intersezionale, postcoloniale, cartografie transfemministe, lesbofemministe e queer..  tutte tematiche   estremamente  attuali.

L’inizio  del romanzo di Christa Wolf (1987) –“Un giorno, di cui non posso scrivere al presente, i ciliegi saranno fioriti”, – ha segnato il nostro nome: il riferimento alla catastrofe ecologica di Cernobyl, sembra più che mai attuale con la pandemia, la violenza dilagante, le ingiustizie  e i disastri ambientali ovunque. La scrittura di Wolf cercava di superare l’ansia immaginando un mondo differente, e noi dal 1988 abbiamo in varie forme cercato – con sguardo critico – di  contribuire a cambiare la società attraverso un collettivo di lavoro articolato in una pluralità di iniziative e progetti, in un nomadismo fra culture, realtà, problematiche.

Perciò è importante – per un rinnovamento generazionale e pensando al futuro – avere nel Direttivo le giovani amiche e compagne Zoe Vicentini e Giada Bonu, attive in NUDM, insieme a  Luciana Brandi, un riconoscimento alla sua fattiva e continua collaborazione di anni.

Clotilde rimane come Presidente ma nella prospettiva di un cambio con Silvia che diventa intanto vicepresidente.

Crediamo che il Giardino (“un luogo, un progetto”) oggi sia più che mai necessario per contribuire a creare accoglienza, ascolto e confronto con scrittrici, studiose, attiviste, voci diverse per generazione e formazione,  attingendo a tutti quei saperi e pratiche che aiutano a cogliere sconfinamenti e crepe nella complessità liberista, così da potersi opporre alle narrazioni egemoni, in una città non escludente ma  intessuta di trame relazionali.

[Direttivo: Clotilde Barbarulli, Giada Bonu, Liana Borghi, Marialuisa Bianchi, Luciana Brandi, Sandra Cammelli, Marisa Del Re, Fiammetta Gori, Maria Letizia Grossi, Laura Marzi, Anna Genni Miliotti, Anna Picciolini, Silvia Porto, Alessandra Vannoni]