Perché una adozione abbia successo, occorrono tante cose. La maggior parte di esse, sottoforma di “requisiti” vengono richieste come “condizioni” all’adottare, e pesano sulle esili spalle dei genitori adottivi, quasi sempre soli nell’affrontarle. Il genitore adottivo deve essere una specie di Superman: dinamico, incorruttibile, sempre pronto a capire, ascoltare, trovare le soluzioni, decidere per il meglio. Lui il primo, ovviamente infallibile, terapeuta del proprio figlio adottivo.

Le dinamiche di un’adozione sono invece tante e complesse, e sono legate a storie e a segmenti di storie di cui spesso i protagonisti sono assolutamente all’oscuro. Talvolta si ha netta l’impressione che adottati e adottandi, figli e genitori, si muovano all’interno di una storia più grande della loro, che li comprende e li sovrasta, e di cui non hanno il controllo né spesso nemmeno la piena conoscenza.

I genitori per esempio, sono quasi sempre all’oscuro della vera storia del bambino che andranno ad adottare, così come sono all’oscuro di quanto essa possa pesare sulla costruzione di una relazione familiare salda e serena. Le persone adottate sono quasi sempre all’oscuro della loro storia personale, dei motivi del loro “abbandono”, della loro identità familiare genetica, di cui sono spesso alla ricerca. Spesso hanno vissuto traumi, di cui serbano le tracce visibili,  che essi stessi non “riconoscono”.

C’è spesso dolore, legato ad un passato sconosciuto o che si vorrebbe dimenticare, e insofferenza verso un presente non sempre facile da gestire e da vivere. Sono insofferenze e dolori che poi investono, con una forza sconvolgente ed inaspettata, i genitori, che sono troppo spesso senza strumenti per comprenderle o modificarle. Non sempre si riesce a fare luce sulle ombre. Specie se si è da soli.

Occorre iniziare da subito a lavorare per sostenere la “famiglia adottiva”, intendendo con questo termine tutti i suoi componenti. Credo che in Italia si faccia abbastanza per preparare i genitori ad adottare. Ma i bambini adottati? Chi li segue, li ascolta, li aiuta? Essi non parlano che attraverso i loro genitori, e questo non è sufficiente ad aiutarli. Occorre fare di più per prevenire i disagi, molti, che finiscono spesso per scoppiare nell’adolescenza. Allora molte famiglie adottive “scoppiano”, ed è troppo tardi per aiutarle. Dobbiamo muoverci, tutti, prima.

A Firenze abbiamo avuto tre casi di suicidio, da parte di adolescenti adottati. Ne vogliamo parlare?

Cosa si può fare? Innanzitutto più sostegno, e più occasioni di incontro per genitori ma soprattutto per le persone adottate.

E’ per questo che organizziamo incontri e workshop per genitori e persone adottate, nel nostro centro di Firenze, al Giardino dei Ciliegi.

Occorre poter lavorare per prevenire i disagi dei giovani adottati che anche in Italia soffrono per problemi di identità, mancata accettazione razziale, familiare, per difficoltà nel percorso scolastico, nell’inserimento sociale, nelle relazioni affettive. Non tutte le storie di adozioni sono storie facili, come ci piacerebbe ascoltare. Talvolta, si passa dalla bella favola dell’adozione, alla più complessa realtà.

E spesso ci si riesce, spesso genitori e figli riescono ad incontrarsi, e resi forti da una aumentata comprensione, riescono a riprendere con rinnovato successo il cammino insieme. In molti casi sono proprio i figli adottati ad indicare a noi tutti, la strada migliore per aiutarli.

A noi, non resta che ascoltarli e accompagnarli. E allora impariamo che l’amore da solo non basta. Che occorrono strumenti, conoscenze specifiche, che ci occorre l’aiuto di esperti. Che non possiamo procedere da soli.  Che genitori e figli di cuore potranno crescere solo in un villaggio più consapevole e accogliente.
Per questo mi adopero da anni, portando mattone su mattone, ansiosa di vederne ultimata la costruzione.

Per favore, che sia oggi.

Anna Genni Miliotti (Firenze 2011)

E per questo abbiamo costituito il Ce.S.A. all’interno del Giardino dei Ciliegi. Un luogo in cui incontrarsi, scambiare le proprie esperienze, ma anche progettare ed intervenire per il sostegno alla famiglia adottiva.

Le nostre proposte per l’anno in corso:

Viaggi nell’adozione.

 

 

Progetto in collaborazione con il Centro Adozioni del Comune di Firenze

Affrontare le tematiche dell’adozione attraverso la presentazione di libri e la visione di film.

Incontri trimestrali già in corso

Coordinatrici Beani Donatella (Psicologa Psicoterapeuta), Marisa Del Re, Anna Genni Miliotti.

Info: ilgiardinodeiciliegi@gmail.com

“Quello che non sai di me”

Workshop per ragazzi adolescenti e genitori adottivi (in gruppi separati) sul tema dei sentimenti, dell’identità e della relazione.

6 incontri a cadenza quindicinale, per gruppi a num. limitato.

Conduzione e progettazione di Anna Genni Miliotti (autrice di “Quello che non so di me”, Fabbri 2007, premio internazionale Giovanni Arpino, e Premio Castello di Sanguinetto, e finalista premio internazionale Andersen)

per iscrizioni e info: info@adozioneinternazionale.net

“Ci vuole un paese”

Incontri sul tema della ricerca delle origini.

Per famiglie adottive ed operatori.

Conduzione e progettazione di Anna Genni Miliotti (autrice di “Ci vuole un paese”, Franco Angeli editore, Milano 2011

Per info e iscrizioni: info@adozioneinternazionale.net

“E adesso parliamo noi”

 

 

Incontri mensili sull’adozione per persone adottate guidati da Anna Genni Miliotti.

Quando: Sabato mattina. Luogo: Firenze, Giardino dei Ciliegi.

Gli interessati possono rivolgersi a: info@adozioneinternazionale.net

“Mamma di pancia, mamma di cuore”

Come si racconta la storia dell’adozione a nostro figlio. Alla fine degli incontri, verrà redatta una novella da raccontare al bambino adottato. Le novelle, i disegni, verranno esposti nel corso di una mostra finale al Giardino.

5 incontri di gruppo, mensili, a num. limitato.

Conduzione e progettazione di Anna Genni Miliotti (autrice di “Mamma di pancia, mamma di cuore” Editoriale Scienza- gruppo Giunti, premio speciale Pippi all’International Children Bookfair Bologna 2006, per il suo contenuto sociale)

Per info e iscrizioni: info@adozioneinternazionale.net

“La mia storia”

 

 

 

Come si costruisce il “Libro della mia storia”, in cui raccogliere e predisporre tutto lo spazio necessario perché il figlio adottivo possa raccontarsi e conoscersi meglio, e costruire il suo spazio ed il suo futuro, consapevole del suo passato e del suo presente.

5 incontri mensili. Progettazione e conduzione di Anna Genni Miliotti

Per info e iscrizioni: info@adozioneinternazionale.net

2011 – Adozione oggi

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