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Appuntamenti

 

Consulta questo link per la Presentazione Convegno dicembre di Clotilde Barbarulli

 Al Convegno “Diffrattivamente, con amore. Per condividere ancora le eredità plurali di Liana Borghi” partecipano: 

Elena Biagini 

militante lesbica (in particolare in Azione gay e lesbica e Facciamo Breccia), insegnante, ricercatrice indipendente, laureata in Lettere a Firenze con una tesi in glottologia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Studi di Genere alla Sapienza di Roma con una tesi di storia. Nel 2018 ha pubblicato L’emersione imprevista. Il movimento delle lesbiche in Italia negli anni ’70 e ’80, nel 2019 ha scritto l’introduzione alla nuova edizione del testo di M. Spolato, I movimenti omosessuali di liberazione. Ha pubblicato diversi articoli tra cui «R/esistenze. Giovani lesbiche nell’Italia di Mussolini» in Fuori della norma. Storie lesbiche nell’Italia della prima metà del Novecento, a cura di L. Passerini e N. Milletti, 2007, «Family Problems: Debates over Coupling, Marriage, and Family within the Italian Lesbian Community, 1990s» in Zapruder World, 2015, Family Problems: Debates over Coupling, Marriage, and Family within the Italian Lesbian Community, 1990s – Zapruder World; «Gay is healthy! La lotta contro la patologizzazione del movimento omosessuale negli anni ‘70» in Storia e problemi contemporanei, 2016; «Sottosotto: contraddizioni manifeste. La critica lesbofemminista al pensiero della differenza»in Diacronie, 47, 2021, 6/ “Sottosotto”: contraddizioni manifeste. La critica lesbofemminista al pensiero della differenza – Diacronie (studistorici.com).

Giada Bonu

Sarda ma trapiantata in Continente, è attivista femminista, parte dell’assemblea di Non Una di Meno – Firenze, della redazione della rivista femminista DWF dal 2016 e del gruppo di ricerca Filosofia de Logu sugli approcci postcoloniali allo studio della Sardegna. Dopo il Master in Studi e Politiche di Genere ha conseguito il dottorato presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociologia della Scuola Normale Superiore ed è parte del Centro di ricerca sui movimenti sociali (COSMOS). Attualmente è assegnista di ricerca presso la Scuola Normale Superiore nel progetto Horizon2020 FIERCE – Feminist Movements Revitilizing Democracies. Le sue ricerche si focalizzano sulla relazione tra movimenti femministi e spazio urbano con particolare attenzione alle metodologie partecipative.

Dal 2021 è inoltre parte del consiglio scientifico della sezione Studi di Genere di AIS (Associazione Italiana Sociologia) e dirige, insieme a Nicolò Bertuzzi e Jacopo Custodi, la collana “Il cantiere delle idee” per Castelvecchi editore.

Elena Bougleux

 è professoressa associata di Antropologia culturale, Antropologia dell’Asia, Anthropology of Complex Societies. Coordina il curriculum di Storia Filosofia Antropologia del dottorato in Studi Umanistici Transculturali dell’Università di Bergamo. Ricerca in modo trasversale tra le scienze naturali e quelle sociali perché di fatto sono le stesse scienze. La ricerca di percorsi tra le epistemologie, le figurazioni, i metodi e le metafore del pensiero e delle pratiche informano tutto suo lavoro e i suoi progetti collaborativi, a cominciare da Raccontars(si). Per questo partecipa dal 2014 all’Anthropocene Curriculm Project (MPI for the History of Science and Haus der Kulturen der Welt KW Berlin). Il suo tema preferito in questo momento è l’acqua, perché le tracce disegnate dell’acqua sul terreno assomigliano alle vene che attraversano il corpo. Ha svolto ricerche etnografiche intorno ai fiumi Cauvery (Banagalore 2009-2015), Chao Phraya (Bangkok (2017-2019), Rio de la Plata (Buenos Aires 2019, in corso) e Danubio (molte città che non si parlano 2021, in corso). Ha pubblicato le monografie Costruzioni dello Spaziotempo (2007), Soggetti egemoni e Saperi subalterni (2012), Antropologia nella Corporation (2016), e curato i volumi Percorsi creativi e Compresenze Immaginarie (con Raffaella Trigona, 2009) e Managing Global Social Water (con Nadia Breda, 2017), oltre varie decine di articoli e molti capitoli di libri gentilmente ospitati da volumi di collegh*.

Elisa Coco 

è tra le fondatrici di Comunicattive, agenzia di comunicazione che si occupa di comunicazione in ottica di genere. Dal 2003 ha frequentato la scuola estiva su Genere e Intercultura “Raccontarsi”, continuando negli anni a collaborare con Il Giardino dei Ciliegi di Firenze e la Società delle Letterate all’interno del gruppo politico affettivo delle Acrobate. Fa parte della staff del campo lesbico di Agape e della rete di educazione al genere Attraverso lo specchio di Bologna. E’ presidente dell’associazione Luki Massa che organizza il festival di cinema lesbico Some Prefer Cake.

Liliana Ellena

 storica e femminista, ha insegnato Storia delle donne e di genere all’Università di Torino ed è stata ricercatrice associata all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole.  I suoi interessi di ricerca si situano all’incrocio tra studi di genere e studi postcoloniali.  Ha pubblicato numerosi saggi sulla storia e la memoria dei movimenti femministi tra cui  I corpi come archivio politico: leggere Paul B. Preciado in Italia’ (Leussein, 2016) e  ‘Turbulence Zone: Diasporic Resonances Across Carla Lonzi’s Archive’ (Bloomsbury, 2020).

Monica Farnetti 

insegna Letteratura italiana all’Università di Sassari. Socia dall’origine della Società Italiana delle Letterate, è assidua frequentatrice della scrittura delle donne, cui ha dedicato numerose monografie (fra le quali Il centro della cattedrale, Tre Lune 2002;  Tutte signore di mio gusto, La Tartaruga 2008; Sorelle, Carocci 2022). Editrice delle opere di Cristina Campo e di Anna Maria Ortese per Adelphi, e di Lettera aperta di Goliarda Sapienza per Einaudi, ha pubblicato studi su autori e autrici antichi e moderni ed edizioni di rimatrici (Gaspara Stampa) ed epistolografe (Maria Savorgnan) del Rinascimento.

  Elvira Federici 

è nata e vive a Viterbo.  Laureata in filosofia a La Sapienza,  ha approfondito gli studi di filosofia del linguaggio, estetica e letteratura in chiave di genere. Ha insegnato ed è stata  dirigente scolastica,occupandosi  ininterrottamente di formazione dei docenti  in scuole, associazioni, università: cultrice della materia/ docente a contratto per Letteratura Italiana e Linguistica all’ Università della Tuscia. Ha scritto manuali di educazione linguistica e letteraria per la scuola (B. Mondadori,1985; Mursia 2004). In Brasile per il MAE, ha lavorato alla formazione degli insegnanti e alla promozione della lingua  italiana. Ha pubblicato interventi su varie su riviste e pubblicazioni e in atti di convegni internazionali. Fa parte del collettivo di redazione di Leggendaria, collabora con Letterate Magazine. Femminista,  promuove  in  istituzioni come scuole e biblioteche pubbliche, oltre che nelle assocazioni, interventi relativi alla poesia, alla letteratura e  al pensiero  e alle pratiche dei femminismi. 

E’ presidente della Società Italiana delle Letterate dal 2020 –  attualmente è al secondo mandato.

 

Federica Frabetti 

è Principal Lecturer in Media and Cultural Studies all’Università di Roehampton. Si occupa di studi culturali, media e tecnologie digitali e studi di genere. E’ autrice di Software Theory (Rowman & Littlefield, 2015) e curatrice di Judith Halberstam, Maschilità Senza Uomini (ETS, 2010).

Gaia Giuliani 

è filosofa politica, esperta in studi culturali, postcoloniali e studi critici della razza e di genere, e ricercatrice permanente presso il Centro di Studi Sociali dell’Università di Coimbra, Portogallo. Si occupa della decostruzione di discorsi e iconografie intersezionali che materializzano il mostruoso nel contesto della modernità coloniale e postcoloniale. 

Nel corso della propria carriera ha lavorato con le Università di Bologna, University of Technology Sydney (Australia) e Cambridge (UK), collaborando altresì con le Università di Padova, Milano Bicocca e Accademia di Brera, Fordham, Leeds, London (Birkbeck and Goldsmiths), e Ca’ Foscari. È In Italia, ha conseguito nel 2018 il titolo di Professore associato (ASN) in Filosofia politica. Dal 2020 è nel Management Committee della COST Action “Decolonising Development” a cui partecipano 27 paesi. È, infine, membro del comitato scientifico delle riviste internazionali Borderscapes, From the European South e Studi Culturali. 

Tra le sue monografie Race, Nation, and Gender in Modern Italy. Intersectional Representations in Visual Culture (Palgrave Macmillan, 2019) [Finalista nel 2019 al Edinburgh Gadda Prize], Bianco e nero. Storia dell’identità razziale degli italiani con Cristina Lombardi-Diop (Le Monnier/Mondadori Education, 2013) [Primo premio nel 2014 per la categoria XX e XXI secolo del concorso bandito dall’American Association for Italian Studies], Beyond Curiosity (Aracne, 2008), Zombie, alieni e mutanti. le paure dall’11 settembre a oggi (Le Monnier/Mondadori Education, 2016) e, per ultimo, Monsters, Catastrophes and the Anthropocene. A Postcolonial Critique (Routledge, 2021). 

Samuele Grassi 

è Lecturer part-time in Italian Studies al Monash University Prato Centre e docente all’Università di Firenze, dove insegna Laboratori di Lingua e inglese e di Cultura digitale per studi linguistico-letterari. Dal 2010, la sua attività di ricerca in inglese e in italiano si concentra si concentra sulle letterature di lingua inglese d’ambito contemporaneo, sulla linguistica inglese e italiana, sessualità e educazione alla cittadinanza, attivismo e performance, e sugli scambi culturali ed educativi (tra cui prospettive comparatistiche su cinema, cultura popolare e campagne mediatiche). Del 2013 Anarchismo queer, ETS.Di recente, con Nina Ferrante ha curato la traduzione italiana di Cruising Utopia. L’altrove e l’allora della futurità queer, di José Esteban Muñoz (NERO, 2022) e, con Cirus Rinaldi, di Outsiders sessuali. Le forme collettive della devianza sessuale, di John H. Gagnon e William Simon (Novalogos, 2019). Sta lavorando a un nuovo progetto all’incrocio di studi queer su genere e sessualità, educazione alla cittadinanza, performance e studi letterari e culturali contemporanei nel mondo anglofono.

Pamela Marelli

 sono un’attivista transfemminista di Non una di meno Brescia.

Mi sono laureata in storia con una tesi sul movimento femminista bresciano degli anni ‘70. Per anni mi sono occupata di migrazione e intercultura, sia per lavoro (per un decennio sono stata operatrice di uffici per persone straniere) che per impegno politico (in un’associazione antirazzista). Oggi lavoro come bibliotecaria.

Ho curato l’editing del libro “Il bagaglio invisibile. Storie di vita e pratiche di mediazione interculturale”, esito del corso per la formazione di donne mediatrici (Progetto Equal). Ho raccontato questa esperienza nella ricerca storica “Il bagaglio in-visibile. Esperienze di migrazione e mediazione culturale di un gruppo di donne straniere radicatesi a Brescia” che ha vinto, ex aequo, nel 2004, il Premio Dolores Abbiati promosso dalla Fondazione Micheletti. La passione per la ricerca storica mi ha portata, nel 2008, a registrare le storie di lavoratrici tessili, raccolte nel libro “Tessendo abiti e strategie. Esperienze e sentimenti di operaie bresciane”.

 Nel novembre 2021 è uscito il mio libro Archivi del mare salato. Stragi di migranti e culture pubbliche, una narrazione storico-culturale che ripercorre i maggiori naufragi di migranti avvenuti dal 1990 al 2020 attraverso le tracce lasciate nelle culture pubbliche. 

Roberta Mazzanti 

è stata ricercatrice di Letteratura anglo-americana presso l’Università degli Studi a Milano, dove è nata nel 1953. Dal 1986 al 2010 ha lavorato come editor di narrativa per Giunti, ideando tra l’altro la collezione Astrea dedicata alla narrativa delle donne di varie epoche e paesi. Oggi collabora come editor e autrice con riviste e case editrici. Fa parte dell’Associazione Forum per il libro e della Società Italiana Letterate. Oltre a vari saggi letterari, ha pubblicato due narrazioni autobiografiche: nel 2015 Sotto la pelle dell’orsa (Iacobelli) e nel 2003 “La gente sottile”, in Baby Boomers: vite parallele dagli anni Cinquanta ai cinquant’anni, scritto con Rosi Braidotti, Serena Sapegno e Annamaria Tagliavini (Giunti). Nel 2016 ha curato con Silvia Neonato e Bia Sarasini la raccolta di saggi L’invenzione delle personagge (Iacobelli), e più di recente il volume Moltitudine, solitudine. Wakefield; Bartelby lo scrivano; L’uomo della folla, Edizioni dell’Asino 2021.

Maria Nadotti

Giornalista, saggista, consulente editoriale e traduttrice, scrive di teatro, cinema, arte, cultura e società. È autrice di Silenzio = Morte: Gli USA nel tempo dell’AIDS (Anabasi, 1994); Cassandra non abita più qui (la Tartaruga, 1996); Sesso & Genere (il Saggiatore, 1996 e Mimesis 2022); Scrivere al buio (la Tartaruga, 1998 e Tamu, 2020); Prove d’ascolto (edizioni dell’asino, 2011); Trasporti e traslochi. Raccontare John Berger (Doppiozero, 2014); Necrologhi. Pamphlet sull’arte di consumare (il Saggiatore, 2015); e coautrice di Nata due volte (il Saggiatore, 1995). Ha ideato e curato vari libri tra cui: Off Screen: Women and Film in Italy (Routledge, 1988); Immagini allo schermo: La spettatrice e il cinema (Rosenberg & Sellier, 1991); Elogio del margine: Razza, sesso e mercato culturale (Feltrinelli, 1998 e Tamu, 2020); Il cinico non è adatto a questo mestiere: Conversazioni sul buon giornalismo (e/o, 2000); Modi di vedere (Bollati Boringhieri, 2004); Dieci in paura (Epoché, 2010); La speranza, nel frattempo. Una conversazione tra Arundhati Roy, John Berger e Maria Nadotti (Casagrande, 2010); Riga 32 – John Berger (Marcos y Marcos, 2012) e, in collaborazione con John Berger e Selçuk Demirel, What Time Is It? (Notting Hill Editions, 2019).

Curatrice e traduttrice italiana delle opere di John Berger, nel 2021 gli ha dedicato il podcast “Per John B.” https://www.oktafilm.it/podcast/ . È autrice di due cortometraggi documentari: Elogio della costanza (2006) e Sotto tregua Gaza (2009).

Antonella Petricone

Nasce (1975) e vive a Roma. Si laurea in Scienze Umanistiche nel 2003 con una tesi sul carteggio d’amore tra Sibilla Aleramo e Lina Poletti. Consegue il Dottorato di ricerca in Storia delle Scritture Femminili nel 2008 con una tesi su “La memoria dei corpi, i volti della violenza. Tra vissuti e narrazioni, dialogo tra Etty Hillesum e le donne sopravvissute alla Shoah”.

È’ socia fondatrice di Be Free, Cooperativa sociale contro tratta, violenze e discriminazioni.

Ha frequentato il Master di I° livello in Formatori esperti in Pari Opportunità, Women’s Studies e Identità di Genere” presso l’Università di Roma Tre.

Ha scritto per Delt@ news, quotidiano delle donne on-line www.deltanews.it, edito dalla Cooperativa editoriale “Genera”, presso cui ha conseguito il tesserino da pubblicista.

Appassionata di politica, letteratura e storia delle donne, segue dal ‘99 diversi laboratori di donne e scuole politiche dedicate alle questioni di genere. Ha fatto parte della staff del campo donne/femminista di Agape dal 2011 al 2017. È’ ideatrice e organizzatrice della scuola estiva femminista della Cooperativa sociale Befree, che è arrivata alla sua dodicesima edizione.

Docente di Lettere presso la scuola secondaria di primo grado.

Fondatrice con altre docenti, del gruppo fb “Indici paritari-più donne nei testi scolastici e un nuovo linguaggio”.

Marco Pustianaz 

è professore associato di Letteratura inglese e teatro presso l’Università del Piemonte Orientale (Vercelli). Ha pubblicato saggi di teoria queer e di performance studies (in particolare sulla spettatorialità teatrale). Dal 2010 lavora intorno alla nozione di “archivio affettivo” e ha curato con Giulia Palladini Lexicon For an Affective Archive. È stato co-direttore sino al 2021 della collana “Áltera” di intercultura di genere e queer insieme con Liana Borghi. Per ETS ha anche curato Queer in Italia (2011). È membro del direttivo di CIRQUE (Centro Interuniversitario di Ricerca Queer) e del comitato redazionale della rivista Whatever. Nel 2021 ha pubblicato per Routledge Surviving Theatre. The Living Archive of Spectatorship.

Diffrattivamente, con amore. Per condividere ancora le eredità plurali di Liana Borghi

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