Alessandra Ballerini  

Sono Avvocata specializzata in diritti umani e immigrazione.  

Difendo le famiglie di Giulio Regeni, Mario Paciolla, Andy Rocchelli, Nadia De Munari, Michele Colosio e Salvatore Failla, cittadini italiani,uccisi all’estero. 

Faccio parte di “avvocati di strada” per la tutela dei cittadini senza dimora e sono osservatrice dell’associazione Antigone che opera per i diritti delle persone private della libertà. Ho visitato carceri e centri di accoglienza e detenzione, in Italia, ma anche in Mozambico ed in Slovenia. Come consulente della “Commissione Diritti Umani” del Senato, ho partecipato ai lavori di monitoraggio dei centri di accoglienza e di detenzione per stranieri ed alla stesura nel 2006 del Libro Bianco sui Cpta (Centri di Permanenza Temporanea e assistenza); collaboro con la campagna LAsciateCiEntrare per il monitoraggio e la chiusura dei luoghi di detenzione amministrativa per migranti. Sono socia fondatrice dell’associazione ADIF (diritti e frontiere). 

Ho presentato diversi ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo anche contro le espulsioni di massa di profughi. 

Collaboro con la Comunità San Benedetto al Porto di Don Gallo, con Lega Braccianti e le Suore della Misericordia. Faccio parte di Avvocato di Strada e dell’Associazione Articolo21, collaboro con l’ufficio immigrati della Cgil,  sono consulente di Terre des Hommes per la tutela dei minori non accompagnati. 

Insieme ai colleghi del “Genoa Legal Forum” ho seguito le cause di risarcimento nell’interesse di alcuni manifestanti pacifisti feriti durante il G8 di Genova del 2001, nonché i ricorsi contro le espulsioni dei manifestanti stranieri. 

Con il “Teatro di nascosto” di Volterra ho partecipato agli spettacoli “Dinieghi” e “Rifugiati”, messi in scena al Parlamento Europeo e in diversi Teatri italiani. 

Dal 12 ottobre 2016 sono iscritta all’albo dei giornalisti pubblicisti. 

Sono autrice insieme a Paola Deffendi e  Claudio Regeni del libro “Giulio fa cose” (ed. Feltrinelli, 2020). Sono autrice con Alessandro Benna del libro “Il muro invisibile” (ed. Fratelli Frilli, 2002) e ho partecipato insieme agli altri colleghi del Genoa Legal Forum alla stesura del libro “Dalla parte del torto” (Fratelli Frilli ed.). Nel 2023 con Zolfo editore ho pubblicato il libro “La vita ti sia lieve” storie di migranti ed altri esclusi.” 

Clotilde Barbarulli Impegnata nell’Associazione Il Giardino dei Ciliegi di Firenze e nella Società italiana delle letterate, collabora a Le Monde diplomatique/il manifesto e a LetterateMagazine (www.societadelleletterate.it).  Con Liana Borghi ha organizzato dal 2001 al 2008 il Laboratorio di genere e intercultura “Raccontar(si)”, fino alla Scuola estiva a Duino poi a Livorno.  Fra le ultime pubblicazioni, ha curato con L. Borghi, Il sorriso dello stregatto. Figurazioni di genere e intercultura, ETS 2010. È del 2010 il suo Scrittrici migranti: il caos, la lingua, una stella, ETS. Fra gli ultimi  saggi: “Il corpo in scritture migranti”, Testo&Senso, 13 (2012); “Fra-Archivi”, in: Archivi dei sentimenti e culture femministe dagli anni Settanta a oggi, a cura di C. Barbarulli e L. Borghi,  2015; “Introduzione. Pensieri e pratiche performative” per il Convegno “Femminismi e liberismo” Firenze 2016; “Storia unica e storie dissenzienti”, introd. al Convegno “Performatività del dominio” Firenze 2019; “Letture in diffrazione affettiva”, intr. al Convegno “Diffrattivamente, con amore. Per condividere ancora le eredità plurali di Liana Borghi” 2022 (sito Giardino).  

Ophelia Nicole Berva è ricercatrice all’Istituto Universitario Europeo, dove conduce una ricerca sul movimento di solidarietà con le persone in movimento. Per la sua ricerca, ha partecipato a varie attività con organizzazioni locali e collettivi di base lungo il confine settentrionale italiano. È interessata ai movimenti sociali, alle aree di confine e al ruolo delle emozioni nella vita quotidiana degli e delle attivisti/e.

Barbara Bonomi Romagnoli, giornalista professionista freelance, è laureata in filosofia e ricercatrice indipendente di studi di genere e femminismi. Dal 2008 anche apicoltrice ed esperta di analisi sensoriale dei mieli. Attiva con la rete GiULia Giornaliste, componente del gruppo Donne e Media del CNU-Agcom, è socia della Società Italiana delle Storiche e della Società Italiana delle Letterate. Ha pubblicato Irriverenti e libere. Femminismi nel nuovo millennio (2014), Bee Happy. Storie di alveari, mieli e apiculture (2016) e con Marina Turi Non voglio scendere! Femminismi a zonzo (2018) e Laura non c’è. Dialoghi possibili con Laura Conti (2021). 

Giada Bonu Rosenkranz  Sarda ma trapiantata in Continente, è attivista femminista, parte dell’assemblea di Non Una di Meno – Firenze e della redazione della rivista femminista DWF. E’ assegnista di ricerca nel progetto Horizon  “FIERCE. Feminist movements revitilizing democracy in Europe”, presso la Scuola Normale Superiore, ed è parte del Centro di ricerca sui movimenti sociali (COSMOS). Dal 2021 è inoltre parte del consiglio scientifico della sezione Studi di Genere di AIS (Associazione Italiana Sociologia) e dirige, insieme a Nicolò Bertuzzi e Jacopo Custodi, la collana “Il cantiere delle idee” per Castelvecchi Editore. 

Annalisa Camilli è una giornalista italiana, ha lavorato per l’Associated Press e per Rai News 24 prima di approdare, nel 2007, alla rivista “Internazionale”. I suoi articoli sono stati pubblicati da Politico, Open Democracy, The New Humanitarian, Tageszeitung, Rsi e Woz. Ha vinto l’Anna Lindh Mediterranean Journalist Award, il premio Cristina Matano, il Premio Saverio Tutino, il Premio speciale Com&Te Giancarlo Siani e il premio Kapuściński. Ha scritto La legge del mare (Rizzoli, 2019), Un giorno senza fine (Ponte alle grazie, 2022), L’ultimo bisonte (La Nuova Frontiera, 2023) e i podcast Limoni, Da Kiev e Giornaliste.

Federica Castelli è ricercatrice in Filosofia Politica presso l’Università Roma Tre, dove è anche tra le coordinatrici del Master in Studi e Politiche di Genere. È redattrice di «DWF – Donnawomanfemme» con cui ha iniziato a collaborare dal 2009. Dallo stesso anno fa parte della redazione di IAPh Italia, sezione italiana dell’Associazione Internazionale delle Filosofe. Per IAPh ha curato l’Atelier Città, e i volumi Città. Politiche dello spazio urbano, assieme a Chiara Belingardi (2016) e La libertà è una passeggiata. Donne e spazi urbani tra violenza strutturale e autodeterminazione, con Chiara Belingardi e Serena Olcuire (2019). Recentemente, insieme a Roberto Carocci ha curato il volume Femminismi. Idee, movimenti, conflitti (Nova Delphi, 2021). È autrice di Corpi in Rivolta. Spazi urbani, conflitti e nuove forme della politica (Mimesis, Milano 2015), Il pensiero politico di Nicole Loraux (IAPh Italia, Roma 2016), Lo spazio pubblico (Ediesse, Roma 2019), Comunarde. Storie di donne sulle barricate (Armillaria, 2021) e Bruci la città. Generi, transfemminismi e spazio urbano (con G. Bonu Rosenkranz e S. Olcuire, 2023).

Elisa Coco

È tra le fondatrici di Comunicattive, agenzia specializzata in comunicazione di genere attiva a Bologna dal 2005. Per l’agenzia coordina la progettazione di campagne di comunicazione sociale e realizza attività di formazione sul linguaggio inclusivo e la comunicazione di genere.
È attiva da più di 20 anni nei movimenti femministi, transfemministi e LGBTQI+. Fa parte del direttivo dell’associazione Luki Massa e della direzione artistica del festival di cinema lesbico Some Prefer Cake.

Elia Zeno Covolan (they/them) è un* graphic designer, consulente per l’accessibilità, formatore e illustrator*. È fellow del programma Risktakers di SUPERRR LAB e della Fondazione Allianz. Cura l’immagine visiva della Fondazione Treat it Queer e dei progetti di ricerca Chroniqueers e Divers. È membro di Al.Di.Qua Artists, prima associazione italiana di categoria di persone con disabilità nel mondo dello spettacolo. Come formator* e facilitator*, accompagna no profit, università e professionist* a creare spazi e contenuti inclusivi e accessibili.
Il suo lavoro si concentra sulla creazione di contenuti inclusivi, che pongano al centro le soggettività marginalizzate e sulla traduzione di concetti complessi in forme visive e testuali accessibili. Utilizza un approccio multidisciplinare e intersezionale nel suo lavoro, combinando strumenti di sociologia qualitativa, design thinking e studi queer e crip. È una persona trans, non binaria, neurodivergente e con disabilità.

Marilena Umuhoza Delli è una fotografa, autrice e filmmaker italo-rwandese il cui lavoro fotografico è stato pubblicato in tutto il mondo da BBC, CNN, Al Jazeera, The Guardian, VICE, Libération, Corriere della Sera, Le Monde, Rolling Stone, Smithsonian, e il New York Times, tra gli altri. Ha scritto quattro libri sulla sua esperienza di donna afrodiscendente in Italia, conduce un programma radiofonico nazionale dedicato alle eccellenze afrodiscendenti su Radio Radicale e scrive per Vanity Fair.

Ha co-fondato la prima Accademia di Antirazzismo in Italia e presenta regolarmente workshop in tutta Italia, Brasile, Stati Uniti e Regno Unito. Ha un Master in Lingue per la Comunicazione Internazionale e ha studiato regia alla UCLA. Nel 2020 è stata nominata tra le 50 donne dell’anno da D-Repubblica e nel 2023 è stata nominata Community Leader of Change ai Black  Carpet Awards organizzati da Vogue e AFW.   www.MarilenaDelli.com

Nina Ferrante è un’attivista e studiosa terrona e queer. Come senior researcher nell’ERC The BOS project presso l’ Università di Liegi (Belgio) lavora con epistemologie femministe, queer, postcoloniali, studi critici sugli animali e altri immaginari. Come postdoc all’Università IUAV di Venezia, ha sviluppato un progetto sul compostaggio teorico e tecnologico di pratiche e teorie queer, performative e di ecologia politica. È anche traduttrice italiana di Cruising Utopia di José Esteban Muñoz e ha co-curato l’edizione italiana di Making Kin Not Population di Adele Clarke e Donna Haraway. È inoltre autrice di Pelle Queer Maschere Straight. Il regime di visibilità omormativo oltre la televisione (Mimesis, 2019); di Cosa può un compost. Fare con le ecologie femministe e queer (Sossella Editore, 2022) e co-curatrice di Femminismi Futuri. Teorie Poetiche Fabulazioni (Iacobelli, 2019) e Trame. Pratiche e saperi per un’ecologia politica situata(Tamu, 2021).

Gabriella Ghermandi è una scrittrice, performer, musicista e attivista italo-etiope. Nata ad Addis Abeba nel 1965 da padre italiano e madre etiope, è cresciuta in Etiopia. Nel 1979, un anno dopo la morte del padre, Ghermandi si trasferisce definitivamente in Italia.

La sua carriera di scrittrice inizia nel 1999 quando il suo racconto Il telefono del quartiere vince il primo premio al concorso letterario Eks&Tra per scrittori migranti. Nel 2003 Gabriella Ghermandi ha fondato con altr* la rivista online El Ghibli (http://www.el-ghibli.org), primo periodico italiano il cui comitato di redazione è composto da autori/autrici  migranti che scrivono in italiano.Nell’aprile 2007 esce per Donzelli Editore il suo primo romanzo Regina di fiori e di perle, ora alla sua terza edizione. Nel 2014 sono stati pubblicati gli ultimi due capitoli del suo romanzo inedito, La bambina che resta, con il titolo The Crossing Vol. 55, n. 4, INVERNO 2014 di The Massachusetts Review. E’ anche interprete di narrazioni adattate dall’antica tradizione orale e musicale dell’Etiopia. Le sue esibizioni sono solitamente accompagnate da musica e canti etiopi e ruotano attorno a una serie di eventi storici. Queste performance sono state presentate in tutto il mondo: USA, UK, Italia, Francia, Svizzera, Kenya, Etiopia. Nel 2010, riunendo musicisti italiani ed etiopi per favorire il dialogo reciproco e la creazione artistica, ha creato l’Atse Tewodros Project (https://www.gabriella-ghermandi.it/music/), una band composta di quattro musicisti etiopi su strumenti tradizionali, tre musicisti italiani su strumenti moderni con Ghermandi come vocalist e project leader. Il loro CD, pubblicato nel 2016, da ARC Music Records ha il titolo Ethiopia celebrating Emperor Tewodros II. 

 Francesca Maffioli

Nata a Lovere (Bergamo),  vive tra Milano e Parigi. Nel 2017 ha conseguito un dottorato di ricerca in Studi di genere presso l’Univ. di Parigi VIII e in Storia della lingua e della letteratura italiana all’Univ. degli Studi di Milano, con una tesi su Amelia Rosselli. Nel 2018 ha ottenuto la qualifica di Maître de conférences in Langue et littérature italienne, rinnovata nel 2023. Fa parte del LEGS (Laboratoire d’Études de genre et de sexualité – CNRS, Paris 8, Paris-Nanterre) e i suoi interessi  includono le poetiche e la scrittura delle donne tra il XX e il XXI secolo, le teorie della traduzione letteraria, nonché l’ecofemminismo e la zoopoetica. Ha fatto parte del direttivo della “Società Italiana delle Letterate” (SIL), di cui è attualmente socia. Dal 2016 scrive per il manifesto,  Leggendaria, Limina e con Laura Marzi per Erbacce. 

Le sue ultime pubblicazioni: “Joséphine Bacon, chasseresse de mots dans la toundra”, Hypothèses d’une langue-mère, (éd.) Nadia Setti, Paris, 2022, pp. 185-205; “Memory as a means of struggle: from a meeting with Annie Ernaux”, «Between» (Italian Association for the Theory and Comparative History of Literature), XIII(25), 2023, pp. 231-238; “Émergence di Laurine Rousselet. Un passo verso Carolyn Carlson e forme creative altre”, «Lectora» (Univ. de Barcelone), 29-2023, pp. 281-290 e “L’associazionismo femminista e l’educazione al genere: l’esperienza della SIL. Intervista a Elvira Federici e Laura Fortini”, Oltre gli stereotipi. Promuovere l’educazione al genere nell’infanzia, (éd.) Silvia Delmozzi, Zeroseiup, Bergamo, 2023, pp. 75-90.

Pamela Marelli

Sono un’attivista transfemminista di Non una di meno Brescia, e curo la rubrica radiofonica Leggendo i femminismi https://lapolvere.radiondadurto.org/2020/04/15/leggendo-i-femminismi-una-nuova-rubrica-mensile-a-la-polvere-della-battaglia/

Mi sono laureata in storia con una tesi sul movimento femminista bresciano degli anni ‘70. Per anni mi sono occupata di migrazione e intercultura, sia per lavoro che per impegno politico. Oggi lavoro come bibliotecaria.

Ho curato l’editing del libro Il bagaglio invisibile. Storie di vita e pratiche di mediazione interculturale, raccontando l’esperienza di questo corso di formazione per donne nella ricerca Il bagaglio in-visibile. Esperienze di migrazione e mediazione culturale di un gruppo di donne straniere radicatesi a Brescia che ha vinto, ex aequo, nel 2004, il Premio Dolores Abbiati promosso dalla Fondazione Micheletti. La passione per la ricerca storica mi ha portata a registrare le storie di lavoratrici tessili, raccolte nel 2008 nel libro Tessendo abiti e strategie. Esperienze e sentimenti di operaie bresciane.

Nel novembre 2021 è uscito il mio libro Archivi del mare salato. Stragi di migranti e culture pubbliche, una narrazione storico-culturale che ripercorre i maggiori naufragi di migranti avvenuti dal 1990 al 2020 attraverso le tracce lasciate nelle culture pubbliche, un’analisi politica purtroppo ancora attuale e urgente viste le continue stragi marine dovute alle politiche migratorie italiane e europee. https://www.futura-editrice.it/prodotto/archivi-dellacqua-salata/

Laura Marzi scrive per il manifesto e Tuttolibri. Fa parte della redazione delle riviste Erbacce e Letterate Magazine. Il suo primo romanzo La materia alternativa, edito Mondadori, pubblicato nel mese di marzo 2022, ha vinto il premio John Fante. Ha conseguito il dottorato all’Università di Parigi Vincennes-Saint Denis in Letterature Comparate e Studi di Genere: la tesi di dottorato è stata pubblicata in francese da Éditions École Normale Supérieure de Lyon e attualmente è in traduzione.

Roberta Mazzanti è stata ricercatrice di Letteratura anglo-americana all’Università degli Studi a Milano, occupandosi  di letteratura e storia delle donne, e di storia del movimento operaio negli USA. Dal 1986 al 2010 editor di narrativa per Giunti, ideando tra l’altro la collezione Astrea, dedicata alla narrativa delle donne di varie epoche e paesi. Oggi collabora come editor e autrice con riviste e case editrici. Fa parte dell’Associazione Forum per il libro e la lettura e della Società Italiana Letterate. Nel campo della saggistica letteraria ha pubblicato “Dalla ‘Stanza gialla’ alla ‘Terradilei’: tappe del viaggio di costruzione di sé di Charlotte Perkins Gilman” in AA.VV., Identità e scrittura, 1988; “Sad new powers: parole d’esilio e d’amore nel romanzo In fuga di Anne Michaelsin AA.VV., Le eccentriche. Scrittrici del Novecento, 2003; con Liana Borghi, “Mappe della perdita: periperformatività della diaspora in Anne Michaels e Dionne Brand”, in AAVV, Il globale e l’intimo: luoghi del non ritorno; “Madri e figlie in Elena Ferrante” in AAVV, Dell’ambivalenza,  2016. Ha pubblicato due narrazioni autobiografiche, Sotto la pelle dell’orsa, 2015 e “La gente sottile”, in Baby Boomers: vite parallele dagli anni Cinquanta ai cinquant’anni, con Rosi Braidotti, Serena Sapegno e Annamaria Tagliavini 2003. Nel 2016 ha curato con Silvia Neonato e Bia Sarasini i L’invenzione delle personagge, e nel 2021 Moltitudine, solitudine. Wakefield; Bartleby lo scrivano; L’uomo della folla. 

 Angelica Pesarini è Assistant Professor in Italian Studies e Race and Cultural Studies/ Race and Diaspora all’università di Toronto. Dopo aver conseguito un dottorato in sociologia e studi di genere all’università di Leeds, ha lavorato come docente all’università di Lancaster e alla New York University di Firenze dove ha ideato e insegnato il corso Black Italia.

Il lavoro di ricerca di Angelica si concentra sulle intersezioni di razza, genere, identità e cittadinanza nell’Italia coloniale e postcoloniale. Ha pubblicato moltissimi articoli e saggi e in questo momento, sta scrivendo un libro sull’importanza delle fonti orali e delle contronarrazioni (post)coloniali.

Nel 2021 ha co-curato il volume “The Black Mediterranean Bodies, Borders and Citizenship” ed e’ una delle autrici dell’antologia “Future. Il domani narrato dalle voci di oggi” curata da Igiaba Scego (2019). Si occupa anche di traduzione decoloniale e ha co-tradotto dall’ inglese “The Undercommons” di Fred Moten e Stefano Harney e “Blues Legacies and Black Feminism” di Angela Davis. E’ attiva nelle lotte antirazziste in Italia e in Canada, e collabora con realtà associative che si occupano di migrazione e diritti.

Serena Olcuire, architetta urbanista, è assegnista di ricerca al DICEA-Sapienza Università di Roma. È autrice di “Indecorose. Sex work e resistenza al governo dello spazio pubblico nella città di Roma” (Ombrecorte 2023).

È tra le coordinatrici del Master Environmental Humanities (Università di Roma Tre), fa parte della redazione della rivista scientifica Tracce Urbane e del gruppo di ricerca Laboratorio di Studi Urbani Territori dell’abitare.Fa parte dell’Atelier Città Transfemminista (Iaph Italia), con cui ha curato il libro “La libertà è una passeggiata. Donne e spazi urbani tra violenza strutturale e autodeterminazione” (2019) e “Bruci la città. Generi, transfemminismi e spazio urbano” (Edifir 2023).

Roberta Ortolano insegna lingua e letteratura italiana e latina al liceo ed è specializzata in didattica inclusiva. Si è laureata in letteratura greca nel 2008 con una tesi sul rapporto tra oralità e scrittura e sulla lettura come pratica di pensiero e comunicazione orale. Dal 2004 presso il Centro Teatro Educazione dell’Ente Teatrale Italiano ha iniziato un’intensa attività in collaborazione con teatri, associazioni, festival, scuole e università realizzando progetti di formazione del pubblico e di avviamento alle pratiche teatrali in contesti educativi. Ha collaborato fino al 2019 con la Casa dello Spettatore in particolare per progetti di educazione alla visione del teatro antico e nell’ambito del teatro destinato alle nuove generazioni. Nel 2021 e 2022 ha curato per il Teatro di Roma gli incontri “Teatro e Altrove” nell’ambito del Festival Contemporaneo Futuro destinato alle nuove generazioni. Ha redatto vari contributi all’interno di pubblicazioni relative al teatro antico, al teatro immersivo e alla scuola. Come attivista lesbica e transfemminista collabora a varie iniziative volte alla diffusione dell’opera delle scrittrici e delle soggettività marginalizzate, e scrive su riviste cartacee e on line, quali Leggendaria, Letterate Magazine, Erbacce. Scrive per il teatro ed è autrice del blog “Come in uno specchio blog”.

Antonella Petricone 

Nasce (1975) e vive a Roma. Si laurea in Scienze Umanistiche nel 2003 con una tesi sul carteggio d’amore tra Sibilla Aleramo e Lina Poletti. Consegue il Dottorato di ricerca in Storia delle Scritture Femminili nel 2008 con una tesi su “La memoria dei corpi, i volti della violenza. Tra vissuti e narrazioni, dialogo tra Etty Hillesum e le donne sopravvissute alla Shoah“. È socia fondatrice di BeFree, Cooperativa sociale contro tratta, violenze e discriminazioni. Appassionata di politica, letteratura e storia delle donne, segue dal ‘99 diversi laboratori di donne e scuole politiche dedicate alle questioni di genere. Ha fatto parte della staff del campo donne/femminista di Agape dal 2011 al 2017. È l’ideatrice e l’organizzatrice della scuola estiva di politica delle donne della Cooperativa sociale BeFree che inaugura quest’anno la sua tredicesima edizione.

Docente di Lettere presso la scuola secondaria di primo grado. Fondatrice con altre docenti, del gruppo “Indici paritari-più donne nei testi scolastici e un nuovo linguaggio”. Vicepresidente della Casa Internazionale delle donne di Roma (da Febbraio 2023).

Fau Rosati (lui/ ə)  – psicologo e ricercatore precario nell’ambito degli studi trans e queer, transfemminista. Adotta prospettive e pratiche centrate sulla depatologizzazione di esperienze trans, neurodivergenti, disabili. Attraversa diversi collettivi e associazioni trans/femministe e collabora con il centro clinico e di Ricerca “6 come sei” della Facoltà di Medicina e Psicologia, Sapienza Università di Roma.

Partecipanti al convegno “Quali corpi contano? Mappe di inclusione/esclusione e politiche di resistenza.”
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